open menu close menu
blog_post_featured_image

Scuola: i dispositivi digitali e il loro valore didattico

La campanella ha suonato. Andiamo a scoprire i mezzi a disposizione di questa nuova scuola: i dispositivi digitali e il loro valore didattico.

Quando si parla di didattica digitale il pensiero va ad uno studente chino sul proprio pc o ad un insegnante che utilizza una LIM (Lavagna interattiva Multimediale) durante una lezione. Questi sono solo due degli strumenti usati oggi per la didattica digitale. Ci sono supporti come i tablet e gli smartphone. Ci sono mezzi come i motori di ricerca per trovare informazioni e “luoghi” come il cloud per poterle archiviare. Insomma, potremmo andare avanti con la lista degli strumenti digitali utili in ambito scolastico. Ma non abbiamo nulla da insegnare ai così detti nativi digitali che conoscono ed utilizzano ogni tipo di dispositivo elettronico. Pertanto, ciò che ci preme di più è andare a capire quale sia l’approccio migliore per poterli e saperli utilizzare.

Internet: una biblioteca infinita

Internet è diventato per gli studenti di oggi la biblioteca degli studenti di ieri. Una miniera pressoché infinita di preziose informazioni. Saper navigare però non è cosa semplice se si deve mantenere salda la rotta della cultura. Tracciarla e fare in modo che non la si perda di vista è il compito dell’insegnante. Ecco perché con le linee guida del 7 agosto 2020, il Miur definisce quali strumenti utilizzare e come farlo.

Il digitale come amplificatore di cultura

Ci si augura che il mondo virtuale sia foriero di cultura anche più di come lo sono state le enciclopedie ai tempi dei nostri nonni. Noi di Degg abbiamo già sottolineato quanto urgente sia nel nostro Paese rafforzare il legame tra il mondo reale e quello virtuale per diffondere cultura. E mai come in questo momento storico si intravede la possibilità di una crescita in questo senso. La vastità delle informazioni riportate in rete si traducono in opportunità nel momento in cui se ne fa un utilizzo consapevole e consolidato.

Vince l’approccio attivo

Alla base della cultura e dunque dell’istruzione c’è la curiosità. Indispensabile leva per crearsi un proprio bagaglio culturale da applicare alla vita quotidiana, oltre che prettamente lavorativa. La facilità con cui le informazioni vengono oggi reperite grazie al digitale non deve rallentare questo processo. Se le nozioni sono a portata di click il desiderio di conoscenza deve saper attingere a questa fonte e nutrire il pensiero critico. Il compito della scuola oggi più che mai è aprire le menti dei giovani studenti e dar loro l’opportunità di sfruttare al meglio le meraviglie del digitale.